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    12.01.2013 - Celebrato il 320° anniversario del terremoto del 1693
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    Ha avuto luogo ieri pomeriggio, presso la Chiesa di S. Antonio Abate, la solenne cerimonia di commemorazione del 320° anniversario del tremendo terremoto che l’11 Gennaio 1693 distrusse l’antica Spaccaforno.
    La celebrazione ha avuto inizio sul sagrato della Chiesa, emblematica per l’evento commemorato in quanto è l’unica dell’epoca ad aver resistito al sisma, con il picchetto d’onore. All’interno del tempio, Giuseppe Fronte ha prima intonato con la tromba il ‘silenzio fuori ordinanza’, mentre il Sindaco e il Celebrante deponevano ai piedi dell’altare fiori e un cero in ricordo delle vittime del terremoto e dalla ‘Cava’ tre salve di cannone ricordavano alla città l’ora precisa del tragico evento, e poi eseguito con l’organo le due marce funebri della tradizione ispicese, ‘SS. Cristo alla colonna’ e ‘SS. Cristo con la croce sulla via del Calvario’, dando inizio alla funzione religiosa presieduta dal parroco della Chiesa Madre don Paolo Gradanti.
    Il rito, come sempre partecipato da numerosi cittadini ed autorità civili e militari, nonché da una rappresentanza dell’Amministrazione comunale composta dall’assessore Mary Ignaccolo e dai consiglieri comunali Cesare Pellegrino e Pietro Zocco, si è concluso con il discorso commemorativo del sindaco Piero Rustico: “. . . oggi, in questa Chiesa di S. Antonio Abate, riaperta al culto il 9 dicembre scorso dopo gli importanti lavori di consolidamento e di restauro, che l’hanno resa più sicura e più bella, simbolo di quanto resistette al terremoto, ricordiamo il nostro passato per proiettarlo verso un futuro fatto di voglia di crescere, di tenacia, di amore per questa terra e di orgoglio dell’appartenenza. Questa celebrazione vuole avere questo significato profondo e vuole essere occasione perché, soprattutto i giovani, conoscano le loro radici, si approprino della loro storia e della cultura di questo meraviglioso popolo.” ha dichiarato il primo cittadino, concludendo la sua orazione.
    Formatisi in corteo, le autorità ed i cittadini presenti hanno mosso, poi, verso il suggestivo affaccio retrostante la Chiesa, da dove don Paolo Gradanti ha recitato la preghiera di suffragio e benedizione in memoria delle vittime ed il sindaco Piero Rustico ha lanciato dei fiori verso la sottostante Cava, quale gesto simbolico di omaggio e ricordo dei tanti che perirono nel terremoto.






















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